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II° Tratto dell'apparato digerente

Il secondo tratto dell'apparato digerente è formato:

  • dallo stomaco;
  • dall'intestino tenue;
  • dalle ghiandole annesse, quali (il fegato e il pancreas).
Lo stomaco

Lo stomaco è considerato una dilatazione sacciforme, situata tra esofago e intestino, nel quale avvengono alcuni atti importanti per i processi di digestione chimica degli alimenti. Secondo il tipo di alimentazione il cane è definito un animale monogastrico, cioè con un solo stomaco.
Lo stomaco del cane è piriforme, ripiegato lungo l’asse maggiore, la sua capacità varia a seconda dalla mole somatica. È situato nella regione dell’ipocondro sinistro e la sa mucosa è interamente di tipo ghiandolare.

Intestino tenue

Costituisce il tratto compreso tra lo stomaco e l’intestino crasso; esso serve essenzialmente alla digestione degli alimenti e all’assorbimento dei principi nutritivi. Si presenta sotto forma di un canale cilindrico muscolo-membranoso.
Nel tenue si considerano due parti ben distinte:
  1. il Duodeno, o parte fissa, inizia dal piloro e termina quando il canale intestinale viene a essere avvolto dalla lamina mesenteriale;
  2. il Digiuno-Ileo, o parte mesenteriale, si estende dal duodeno al crasso.
Il tenue offre a considerare 4 tonache sovrapposte:
  1. Tonaca sierosa, rappresentata dal rivestimento peritoneale e la sua struttura è tipica delle sierose;
  2. Tonaca muscolare, consta di muscolatura liscia;
  3. Tonaca sottomucosa, costituito da connettivo lasso ricco di vasi e nervi, contiene a livello del duodeno la parte profonda delle ghiandole duodenali;
  4. Tonaca mucosa, parte interna, possiede per tutta la sua estensione piccoli rilievi che sporgono verso il lume intestinale, i villi.
L’epitelio di rivestimento della mucosa del tenue è di tipo prismatico semplice e i suoi elementi sono in prevalenza rappresentati da cellule prismatiche fornite nella parte libera da espansioni filiformi, i microvilli. Essi aumentano notevolmente la superficie libera della cellula, facilitando i processi di assorbimento. Sono interposte anche delle cellule caliciformi, a secrezione mucosa, e delle cellule cromaffini, per la produzione di sostanze di tipo ormonale.
Ai limiti tra la mucosa e la sottomucosa esiste uno strato di cellule muscolari, muscularis mucosae, che concorre a formare l’apparato contrattile dei villi.
Si trovano due tipi di ghiandole nel tenue:
  1. Ghiandole duodenali, situate in corrispondenza del duodeno, di tipo tubulare ramificato;
  2. Ghiandole intestinali, di forma tubulare semplice, si trovano in tutta l’estensione del tenue.
Nella mucosa si trovano due tipi di formazioni linfoidi:
  1. noduli linfatici solitari
  2. noduli linfatici aggregati
Nel cane l’intestino tenue ha in media una lunghezza di circa 3-4 m con un diametro di 4-5 cm:
  • Il duodeno è lungo circa 20-60 cm;
  • il digiuno-ileo occupa con le sue anse quasi tutta la regione dell’addome;
I nervi destinati al tenue provengono dal nervo vago.

Fegato

Costituisce la più grossa ghiandola dell’organismo, di colore rosso-bruno.
Nel fegato si considerano:
  • una faccia craniale, convessa, a contatto con il diaframma;
  • una faccia caudale o viscerale, leggermente concava, che si mette in rapporto con alcuni visceri addominali (duodeno, pancreas e il rene destro); presenta nella zona centrale l’ilo del fegato, mediante il quale penetrano nell’interno dell’organo la Vena Porta, l’Arteria Epatica e i nervi e fuoriescono i vasi linfatici e il dotto epatico;
  • un margine dorsale, ottuso;
  • un margine ventrale, acuto;
  • un’estremità sinistra o margine sinistro;
  • un’estremità destra o margine destro, sta a destra della cistifellea.
Si considerano mezzi di fissità del fegato i seguenti legamenti:
  • il legamento falciforme, contiene un piccolo cordoncino fibroso, il legamento rotondo, residuo della Vena Ombelicale del feto;
  • il piccolo omento;
  • il legamento coronario;
  • i legamenti triangolari (destro e sinistro), tesi tra il diaframma e le rispettive estremità del fegato.
Nel fegato ci sono due sistemi di vasi afferenti:
  1. uno arterioso, prende origine dall’Arteria Epatica;
  2. uno venoso, costituito dalla Vena porta, nella quale affluiscono:
    1. la Vena Lienale, proveniente dalla milza;
    2. la Vena Mesenterica craniale, che raccoglie il sangue refluo dello stomaco, del pancreas, del tenue, del cieco e della porzione ascendente e trasversa del colon;
    3. la Vena Mesenterica caudale, nella quale confluisce il sangue proveniente dal colon discendente.
Il peso medio del fegato nel cane varia a seconda della mole dai 300-600 g . Il fegato è avvolto da un involucro fibroso, la tonaca fibrosa, che a livello dell’ilo penetra nel parenchima suddividendolo in parti morfologicamente e funzionalmente distinte, i lobuli epatici.
Nel lobulo esiste un sistema di capillari biliari che convoglia la bile nei dotti biliari; i suddetti dotti sono privi di parete propria, situati tra le cellule epatiche. Le cellule epatiche hanno forma poliedrica, certe binucleate; nel loro citoplasma si trovano oltre agli elementi tipici, glicogeno, gocce di lipidi, pigmenti biliari e sostanze connesse con i processi di formazione e di eliminazione della bile. Tra le cellule epatiche esiste una ricca rete di capillari sanguigni, i capillari epatici; sulla parete dei capillari epatici si trovano particolari cellule di tipo istiocitario: le cellule stellate o istiociti del fegato, elementi dotati di proprietà fagocitarie e colloidopessiche, che servono ad assumere i pigmenti ematici derivanti dalla distruzione dei globuli rossi vecchi (processo che si verifica nella milza) e a cederli alle cellule epatiche per la produzione della bile.

Le vie biliari

Si distinguono nell’apparato escretore del fegato due sistemi:
  1. sistema intraepatico, costituito dai capillari biliari e dai dotti biliari, i quali si riuniscono in canali sempre più grandi fino a formare un unico condotto, il dotto epatico, che emerge dal fegato a livello dell’ilo;
  2. sistema exstraepatico comprende, oltre al dotto epatico, il coledoco, il dotto cistico e la cistifellea.
-> Il Dotto Epatico è un breve canale che si estende dall’ilo del fegato allo sbocco del dotto cistico decorrendo nel piccolo omento.

-> Il Coledoco è un canale che continua il dotto epatico e termina nel duodeno.

-> Il Dotto Cistico collega la cistifellea al canale escretore della bile.

-> La Cistifellea rappresenta un serbatoio di raccolta della bile; è un organo piriforme, cavo, che si trova adagiato nella fossa della cistifellea, sulla faccia viscerale del fegato.

Le vie biliari si compongono di due tonache:
  1. una Tonaca mucosa, interna, nella quale si trova un epitelio prismatico o cubico semplice con interposte cellule mucipare; vi possono essere ghiandole nello spessore della tonaca propria connettivale;
  2. una Tonaca connettivale, esterna, di natura connettivale e muscolare; il connettivo risulta ricco di fasci collageni e da un numero variabile di cellule muscolari, che diventano molto abbondanti nella parete della cistifellea.
Tutte le vie biliari exstraepatiche sono inoltre rivestite da una Tonaca sierosa.

Il pancreas

È una ghiandola annessa al duodeno che ha una duplice funzione:
  1. esocrina, in quanto produce il succo pancreatico;
  2. endocrina, in quanto produce ormoni.
Ha un aspetto lobulare e colorito grigio-roseo; di forma molto irregolare si trova situato nella parte craniale della cavità addominale a destra del piano sagittale mediano e caudalmente al fegato. Si mette in rapporto con il fegato, il rene destro e con il duodeno

Il pancreas esocrino ha una struttura tipica di ghiandola tubulo-acinosa composta.

Gli adenomeri che hanno forma di acino, presentano cellule ghiandolari cubiche o poliedriche, nel cui citoplasma apicale si apprezzano, durante la fase di elaborazione, granuli di secreto.
I canali escretori, provenienti dagli acini, si riuniscono, per successiva confluenza, prima nei canali interlobulari ed infine nel dotto pancreatico; esso termina nel duodeno in una zona più caudale rispetto allo sbocco del coledoco.
Nel cane il pancreas pesa in media 30-70 g, ha forma di U con due rami, uno destro che segue il duodeno e uno sinistro che si espande sullo stomaco. Esistono due dotti escretori: il dotto pancreatico che si apre con il coledoco nell’ampolla duodenale e il dotto pancreatico accessorio che termina nel duodeno in modo indipendente.

Il peritoneo

È la membrana sierosa della cavità addominale. Si distinguono in esso:
  • il peritoneo parietale, lamina sierosa che tappezza le pareti interne dell’addome; riveste la faccia caudale del diaframma, il cavo addominale dalla cavità pelvica e costituisce dei fondi ciechi tra gli organi pelvici con comportamento diverso tra i due sessi;
  • il peritoneo viscerale, che forma la tonaca sierosa di quasi tutti gli organi viscerali dell’addome e di parte di quelli pelvici;
  • i legamenti peritoneali o mesi, che collegano due lamine, parietale e viscerale, consentendo il passaggio dei vasi e dei nervi destinati ai visceri ed anche, in alcuni casi, collegando tra loro i visceri stessi.

a cura di Sara Dioguardi
Bibliografia: Appunti Anatomia; Anatomia e Fisiologia degli animali domestici, utet

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